Lenti a contatto

Per la correzione dei difetti visivi quali la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo un numero sempre crescente di persone utilizza lenti a contatto.
Attualmente sono disponibili diverse tipologie di lenti a contatto che possono essere classificate grossolanamente in base alla loro “durezza” (lenti a struttura rigida e lenti morbide) e in base alla frequenza di sostituzione (giornaliera, bisettimanale, mensile ecc).
Ciascuna tipologia di lente deve essere consigliata in funzione di una serie articolata di fattori ed è per tale ragione che non è possibile prescrivere una lente a contatto in assenza di attente valutazioni iniziali.
Cenni Storici:
A quando risalgono i primi tentativi di correggere i disturbi di refrazione dell’occhio utilizzando delle lenti a contatto?
L’idea che si potesse modificare la qualità visiva con mezzi differenti rispetto all’occhiale risale al 1508 quando il nostro Leonardo da Vinci disegnò una calotta sferica di vetro riempita d’acqua nel quale un uomo immergeva la testa. Fig.1
Fig.1
Fig.1
Egli verificò che così facendo esisteva un continuo ottico tra la superficie interna della sfera di vetro e quella esterna dell’occhio stesso. Il sistema da lui pensato comportava in effetti una modifica delle immagini percepite. Successivamente elaborò alcuni disegni domandandosi quale forma dovesse avere una calotta sferica da posizionare a contatto con l’occhio.
Successivamente Cartesio, riprendendo l’esperienza di Leonardo,  descrive un sistema composto a un tubo anch’esso riempito di acqua all’estremità del quale veniva posto un vetro nel suo libro “La Dioptrique”- Figura 2 e Figura 3. Questo annullava o riduceva i difetti visivi. Possiamo affermare che questa esperienza rappresenta in effetti il primo tentativo di contatto di uno strumento ottico con l’occhio.
Figura 3
Figura 3
Figura 2
Figura 2
Nella prima metà dell’ottocento (1823), John Erschel suggerì la creazione di uno stampo per costruire una lente che si adattasse esattamente alla superficie oculare – Figura 4.
Figura 4
Figura 4
Si deve attendere tuttavia il 1888 per ottenere una descrizione dei primi rudimentali tipi di lenti a contatto. In quell’anno, l’oftalmologo svizzero A. E. Fick pubblica uno studio da lui stesso condotto nel quale descrive lenti a contatto costruite da calotte di vetro. La prima vera lente a contatto fu quindi pensata e creata, contemporaneamente ma indipendentemente, da Fick e dall’ottico parigino Edouard Kalt anche se l’onore viene comunque attribuito a Eugen Fick il quale creò un calco dall’occhio di un coniglio producendo in seguito delle lenti da provare su se stesso. Queste lenti di dimensioni ragguardevoli furono realizzate da Carl Zeiss e da altri studiosi dell’epoca. Fick fu in grado di utilizzare le lenti realizzate per sole due ore in quanto erano in vetro soffiato, molto pesanti e assai poco confortevoli.
In realtà Fick era molto poco interessato alle lenti a contatto ragion per cui abbandonò gli studi in tale direzione; studi che vennero ripresi l’anno successivo dagli scienziati J.B. Kalt ed August Műller . Il primo realizzò lenti a contatto molto più piccole  rispetto a quelle ideate da Fick ( il loro diametro era compreso tra gli 11 ed i 13 mm) utilizzando fondi di provetta. Műller applicò addirittura su se stesso lenti a contatto in grado di compensare la sua elevata miopia. Fu possibile per la prima volta realizzare lenti a contatto aventi un potere diottrico.
Sino al 1930 circa le sole lenti a contatto utilizzate erano realizzate in vetro con conseguenti problemi per l’occhio bene immaginabili.
Dal 1930 al 1935 non vi furono ulteriori grandi sviluppi e la svolta si ebbe nel 1936 quando il Dott William Feinbloom intuì come la sostituzione del vetro con materiale plastico potesse portare grandi benefici.
In seguito (1950) nacquero le prime lenti di piccole dimensioni a struttura rigida ideate da Norman Bier.
Agli inizi degli anni 60 un ricercatore cecoslovacco (Otto Wichterle) progettò le prime lenti a contatto morbide. L’enorme passo avanti fu quello di impiegare un materiale idrofilo, ovvero in grado di assorbire l’acqua.
Dagli anni 60 in poi le innovazioni nel campo delle lenti a contatto sia a struttura rigida che morbide, in fatto di materiali e geometrie, sono state enormi e la moderna tecnologia propone con scadenze molto ravvicinate soluzioni sempre più performanti.
Ma tutto è partito da uno studio teorico del padre della modernità, Leonardo da Vinci